25 Luglio, 2025*
Il periodo di prova è una fase delicata e fondamentale del rapporto di lavoro, un momento di valutazione reciproca tra l'azienda e il nuovo assunto. Durante queste prime settimane o mesi, il lavoratore, pur non essendo ancora confermato in via definitiva, è a tutti gli effetti un dipendente. Sorge quindi una domanda legittima: i buoni pasto spettano anche durante il periodo di prova?
La risposta è netta e senza ambiguità: sì, assolutamente. Un lavoratore in prova ha gli stessi diritti di un dipendente con contratto stabilizzato per quanto riguarda i benefit come i buoni pasto.
È importante chiarire un punto legale fondamentale: il periodo di prova non è un pre-contratto o una forma di collaborazione esterna. È una clausola inserita all'interno di un contratto di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato) già pienamente valido.
Durante questo periodo, il lavoratore ha gli stessi doveri (rispettare l'orario, eseguire la prestazione) e gli stessi diritti degli altri dipendenti: diritto alla retribuzione, alle ferie maturate, al TFR e, appunto, ai servizi di welfare aziendale previsti per la generalità dei lavoratori, inclusi i buoni pasto.
Il diritto ai buoni pasto, come servizio sostitutivo di mensa, è legato alla prestazione lavorativa giornaliera, non all'anzianità di servizio o alla stabilità del contratto.
Il principio di parità di trattamento
Escludere un lavoratore in prova dall'erogazione dei buoni pasto costituirebbe una discriminazione ingiustificata. Se gli altri dipendenti che svolgono la stessa mansione con lo stesso orario ricevono il benefit, anche il nuovo assunto in prova ne ha pieno diritto, fin dal suo primo giorno di lavoro.
Il criterio per l'erogazione rimane quello standard: la sua giornata lavorativa deve essere articolata in modo da includere una pausa pranzo.
Offrire i buoni pasto fin da subito non è solo un adempimento contrattuale, ma una mossa strategica fondamentale durante la delicata fase dell'onboarding.
1. Un segnale di benvenuto e inclusione
Fornire immediatamente al nuovo assunto gli stessi benefit dei colleghi lo fa sentire accolto e parte integrante del team fin dal primo istante. È un gesto concreto che comunica fiducia e che mette il lavoratore a proprio agio, favorendo una più rapida integrazione.
2. Un supporto pratico nei primi giorni
I primi giorni in una nuova azienda e magari in una nuova città possono essere disorientanti. Il nuovo dipendente non sa ancora dove andare a pranzare o quali sono le opzioni più convenienti. Ricevere subito i buoni pasto Satispay gli permette, tramite l'app, di esplorare facilmente i bar, i ristoranti e i supermercati vicino alla sede di lavoro, risolvendo un piccolo ma importante problema pratico.
3. Valutazione dell'azienda da parte del dipendente
Ricordiamo che il periodo di prova è reciproco. Anche il lavoratore sta valutando se l'azienda è il posto giusto per lui. Un'azienda che dimostra fin da subito di essere organizzata, equa e attenta al benessere dei propri collaboratori (offrendo senza esitazione tutti i benefit previsti) farà un'ottima prima impressione, aumentando le probabilità che il talento decida di restare.
La piattaforma Satispay Business rende la gestione dei buoni pasto per i nuovi assunti estremamente semplice, anche durante il periodo di prova.
Onboarding immediato
Non appena il nuovo dipendente firma il contratto, l'ufficio HR può aggiungerlo con un click all'anagrafica dei beneficiari sul portale Satispay.
Erogazione proporzionale e automatica
Alla prima erogazione mensile utile, il sistema calcolerà automaticamente il numero di buoni spettanti al nuovo assunto, in proporzione ai giorni effettivamente lavorati dal suo primo giorno di prova. Tutto avviene in modo preciso e senza calcoli manuali complessi.
Se una delle due parti decide di recedere dal contratto durante o al termine del periodo di prova, al lavoratore spetteranno i buoni pasto maturati per tutti i giorni in cui ha effettivamente lavorato, fino all'ultimo giorno di servizio.
Il lavoratore potrà poi tranquillamente utilizzare il saldo di buoni pasto che ha accumulato sulla sua app Satispay fino alla loro data di scadenza, anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
In conclusione, non ci sono dubbi: i buoni pasto spettano di diritto anche ai lavoratori durante il periodo di prova, alle stesse condizioni degli altri dipendenti. Negarli non solo sarebbe legalmente scorretto, ma anche controproducente per l'azienda. Offrirli fin da subito è un gesto fondamentale per un'accoglienza di successo, un segnale di equità e un investimento per convincere il nuovo talento che ha fatto la scelta giusta. Con la semplicità di gestione offerta da Satispay, garantire questo diritto fin dal primo giorno è un'operazione facile che porta solo vantaggi.
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