La storia dei fringe benefit: dalle origini al 2025

4 Giugno 2025 *

Quando si parla di fringe benefit, molti pensano subito a buoni pasto, auto aziendali o coperture sanitarie. Ma qual è la vera storia di questi strumenti? Dai primi benefit in natura concessi dai datori di lavoro fino all’attuale trasformazione digitale, i fringe benefit sono diventati un elemento chiave del welfare aziendale. Oggi, alle porte del 2025, ci troviamo in una fase nuova: dominata da soluzioni digitali, maggiore flessibilità e un’attenzione concreta al benessere dei dipendenti. In questo articolo ripercorriamo l’evoluzione dei fringe benefit, dalle origini alle soluzioni innovative offerte da Satispay, con uno sguardo alle principali novità fiscali e normative italiane.

Il concetto di benefit accessorio affonda le radici nei primi decenni del Novecento, quando le aziende iniziarono a offrire vantaggi extra per fidelizzare i dipendenti e stimolare la produttività. I primi benefit erano semplici: pasti offerti, alloggi aziendali, trasporto casa-lavoro.

Negli anni Sessanta e Settanta, con il miglioramento delle condizioni economiche e l’avvio di forme di welfare contrattuale, il concetto di retribuzione indiretta cominciò a farsi spazio anche in Italia. Si affermò così l’idea che il benessere del lavoratore andasse oltre la semplice busta paga.

L’evoluzione normativa dei fringe benefit in Italia è stata graduale, ma sempre legata al contesto economico e sociale. A partire dagli anni Ottanta, il legislatore ha introdotto incentivi fiscali per alcuni benefit, come i buoni pasto o l’uso promiscuo delle auto aziendali.

Con la Legge di Bilancio 2016, i fringe benefit sono stati formalmente inseriti nei piani di welfare aziendale, con possibilità di erogazione esente da imposte entro limiti precisi. Durante la pandemia, nuove misure straordinarie hanno ampliato soglie e categorie, includendo anche spese domestiche come luce, gas e acqua.

Con la crescita dello smart working e l’avanzare delle tecnologie, la richiesta di benefit digitali è cresciuta rapidamente. In questo contesto, soluzioni come Satispay hanno introdotto una vera rivoluzione.

Attraverso l’app, le aziende possono:

* Semplificare la gestione dei benefit

* Monitorare in tempo reale i rimborsi e i buoni

* Offrire strumenti flessibili e facili da usare, ovunque ci si trovi

La digitalizzazione ha reso il welfare non solo più moderno, ma anche più sicuro e trasparente.

Non si tratta più solo di numeri e sgravi fiscali: il welfare aziendale sta diventando una vera leva di attrazione e fidelizzazione del talento. I dipendenti cercano ambienti di lavoro che riconoscano le loro esigenze quotidiane e personali. I fringe benefit digitali, personalizzabili e accessibili da smartphone, rappresentano una risposta concreta a questo bisogno, con un impatto positivo anche sulla cultura aziendale e sul clima interno.

Il 2025 si preannuncia come un anno di svolta per il welfare aziendale. L’attenzione al benessere dei dipendenti non è più un’opzione, ma una strategia imprescindibile. Sempre più aziende stanno adottando soluzioni smart, perfettamente compatibili con il lavoro ibrido. La storia dei fringe benefit racconta di un’evoluzione continua: dai primi pasti aziendali fino alle piattaforme digitali di oggi. Il 2025 rappresenta un punto di svolta, dove la digitalizzazione del welfare si afferma come opportunità concreta per aziende e lavoratori.