10 Luglio, 2025*
Quando si parla di buoni pasto, uno dei termini più importanti da comprendere è "valore nominale" (o valore facciale). Questa cifra, espressa in euro, non è solo un numero, ma il cuore del benefit stesso: rappresenta il potere di spesa che l'azienda conferisce al dipendente per ogni buono erogato. Capire cosa significa, come viene determinato e quale impatto ha sulla convenienza del benefit è fondamentale sia per le aziende che per i lavoratori.
Questo articolo approfondisce il concetto di valore nominale, spiegandone il significato e la sua stretta correlazione con i vantaggi fiscali e l'efficacia del buono pasto.
Il valore nominale di un buono pasto è, molto semplicemente, l'importo monetario stampato sul buono cartaceo o associato digitalmente al buono elettronico. Ad esempio, se ricevi un buono pasto Satispay da 8,00 €, il suo valore nominale è, appunto, 8,00 €.
Questo valore rappresenta la capacità di spesa massima di quel singolo buono. Quando lo utilizzi presso un esercizio convenzionato, puoi pagare beni e servizi alimentari fino a un ammontare pari al valore nominale del buono.
Il valore nominale dei buoni pasto non è fisso per legge, ma viene scelto dall'azienda al momento dell'acquisto del servizio dalla società emettitrice (come Satispay). La scelta dipende da diversi fattori:
* Budget aziendale: L'azienda definisce quanto vuole investire nel programma di welfare.
* Contrattazione collettiva (CCNL): Alcuni Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro possono stabilire un valore minimo per il buono pasto.
* Strategia di welfare: L'azienda può decidere di offrire un valore più alto per essere più competitiva sul mercato del lavoro e aumentare la soddisfazione dei dipendenti.
* Considerazioni fiscali: La scelta del valore nominale è fortemente influenzata dai limiti di esenzione fiscale.
Qui si trova l'aspetto più strategico. La convenienza del buono pasto dipende da quanto del suo valore nominale rientra nei limiti di esenzione fiscale previsti dalla normativa italiana.
Come sappiamo, per il 2025 questi limiti sono:
* 8,00 € per i buoni pasto digitali.
* 4,00 € per i buoni pasto cartacei.
Questo significa che:
* Se un'azienda sceglie un buono pasto elettronico Satispay con valore nominale di 8,00 €, l'intero importo è esentasse per il dipendente. Questa è la scelta fiscalmente più efficiente.
* Se un'azienda sceglie un buono pasto elettronico con valore nominale di 9,00 €, solo 8,00 € saranno esentasse. L'euro eccedente verrà considerato reddito da lavoro e tassato in busta paga.
* Se un'azienda sceglie un buono pasto cartaceo con valore nominale di 7,00 €, solo 4,00 € saranno esentasse, mentre i 3€ eccedenti verranno tassati.
La scelta del valore nominale è quindi una decisione strategica per massimizzare il valore netto percepito dal dipendente.
Il valore nominale indica il potere di spesa potenziale, ma il valore reale per il dipendente dipende anche da quanto facilmente e flessibilmente può essere speso.
* Sistemi rigidi: Con i buoni cartacei, che non sono divisibili, un buono da 7€ usato per un pranzo da 6,50€ ha un valore reale di soli 6,50€, perché i 50 centesimi rimanenti vengono persi (l'esercente non può dare resto).
* Sistemi flessibili come Satispay: Con Satispay, il valore nominale del buono si traduce quasi sempre in valore reale. Il sistema è al centesimo: se il pranzo costa 6,50€, dal tuo saldo buoni pasto verranno scalati esattamente 6,50€. Non c'è nessuno spreco. Questa capacità di spendere il valore esatto aumenta enormemente il valore reale e l'efficienza del benefit.
Posso scegliere io il valore nominale dei miei buoni pasto?
No, il valore nominale è una decisione che spetta al tuo datore di lavoro in accordo con la società emettitrice.
Il valore nominale può cambiare?
Sì, un'azienda può decidere di modificare il valore nominale dei buoni pasto che offre, ad esempio in seguito a un rinnovo contrattuale o a una nuova politica di welfare.
Il valore nominale è uguale per tutti i dipendenti di un'azienda?
Generalmente sì. Per un principio di equità, le aziende tendono a offrire buoni pasto dello stesso valore nominale a tutti i dipendenti o a categorie omogenee di dipendenti.
Il valore nominale è molto più di un semplice numero: è l'indicatore principale del valore economico che un'azienda trasferisce ai propri dipendenti tramite il buono pasto. La sua interazione con i massimali di esenzione fiscale e la flessibilità del sistema di utilizzo ne determinano la reale efficacia. Per le aziende, la scelta strategica consiste nel fissare un valore nominale che massimizzi il vantaggio fiscale (come gli 8€ del formato elettronico). Per i dipendenti, la consapevolezza di questo valore, unita alla possibilità offerta da Satispay di spenderlo al centesimo e in una vasta rete di negozi, trasforma il buono pasto in un beneficio concreto e di grande impatto.
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